Gaza by Gad Lerner

Gaza by Gad Lerner

autore:Gad Lerner [Lerner,Gad]
La lingua: ita
Format: epub
editore: Feltrinelli Editore
pubblicato: 2024-05-21T00:00:00+00:00


7.

Primo Levi e il baricentro rovesciato

Gli ebrei sono in tutto 15 milioni, meno dello 0,2% della popolazione mondiale. Non si direbbe, vista la loro onnipresenza nel dibattito pubblico, nella filmografia, nella letteratura. C’è chi ne ha derivato la convinzione – rubiamo la formula al linguaggio giuridico – che sarebbero sospettabili di abuso di posizione dominante. Troppo spazio a quei quattro gatti, troppo potere a pochi, dev’esserci sotto qualcosa. Un secolo fa la necessità di discriminarli venne giustificata proprio con l’insinuazione che si trattasse di un popolo di parassiti pervenuti con l’astuzia a posizioni di privilegio. Oggi la medesima accusa riecheggia in forme nuove: allo Stato ebraico verrebbero condonate violazioni del diritto internazionale per le quali ad altri paesi vengono comminate sanzioni.

Nel Novecento il numero degli ebrei viventi fu spaventosamente falcidiato, ma un secolo dopo sono aumentati fino a diventare più di allora. Con la differenza sostanziale che oggi la maggioranza di loro vive in Israele, dove c’è chi intravede il traguardo di dieci milioni di ebrei residenti. E che le più grandi Comunità ebraiche della diaspora si trovano dall’altra parte dell’Atlantico: negli Stati Uniti, in Canada, in Argentina. Sommando gli ebrei rimasti in Europa e le poche migliaia che vivono ancora nel Nordafrica, in Iran e nei paesi arabi del Medio Oriente, non si raggiunge la cifra di un milione: il residuo di una civiltà millenaria pressoché scomparsa.

Così il profilo stesso dell’ebraismo ha subìto un cambiamento radicale. E siccome a tale cambiamento si è accompagnato un vivace risveglio culturale, spesso di questo “Rinascimento” si ha una percezione deformata. Esagerata.

In Italia, ad esempio, se chiedi a un campione statistico rappresentativo quanti siano, a loro conoscenza, gli ebrei loro concittadini, ottieni il seguente risultato: il 30% pensa che siano più di un milione; un altro 30% pensa che siano fra i 500.000 e un milione; ma solo il 9% degli intervistati ne colloca correttamente il numero sotto i 50.000. Per la precisione, gli ebrei iscritti all’anagrafe dell’Ucei sono meno di 25.000, su 58,8 milioni di abitanti. Sto citando un sondaggio effettuato dalla SWG nel novembre 2023 e riportato da Betti Guetta nella relazione annuale dell’Osservatorio antisemitismo del Centro di documentazione ebraica contemporanea che ha sede a Binario 21, Memoriale della Shoah di Milano.

Che venga ingigantita con una tale clamorosa imprecisione la presenza ebraica in Italia è il falso presupposto su cui poggiano tuttora gli stereotipi più classici dell’antisemitismo, quantunque inconsapevole. Apposite interviste quantificano in più del 60% risposte affermative di questo genere: gli ebrei sono bravi negli affari, detengono un grande potere economico e si aiutano sempre fra loro.

La guerra scoppiata nell’autunno del 2023, la più lunga e sanguinosa vissuta da Israele dal tempo della sua Indipendenza, irrompe su questa base di pregiudizio e la consolida.

L’Osservatorio, naturalmente, registra un forte incremento di episodi di ostilità antiebraica su più versanti: ambienti islamici e arabi che diffondono un profilo diabolico d’Israele; una parte della sinistra che individua Israele e il sionismo come espressioni del capitalismo; la destra revisionista e negazionista cui non sembra vero



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